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ExFormation Duo

 

Il duo performativo ExFormation esiste dal 2018 e nasce dall’incontro artistico tra il pittore Olivier Schlund (Vier und Art) e la fotografa Sophie Scheifele.

ExFormation è  un insieme di performance e arte visiva. Il suo impegno mette in discussione la società, attraverso azioni che coinvolgono la nudità. Il concetto tocca da vicino gli esseri umani, ricalcandone la sensibilità e la fragilità.

« La libertà dell’artista è quella di proporre e la libertà del pubblico sta nel  decidere di voler restare. La provocazione e l’aggressività fanno parte dell’espressione artistica.

Valie Export rompe deliberatamente i limiti,  il superamento dei quali è essenziale. Bisogna respingerli, spostarli o addirittura eliminarli per allargare il campo dell’espressione artistica ».

 

 

Vier und Art (Olivier Schlund)

Pittore, grafico, fotografo, artista visivo e performer, vivo a Berlino.  Sono nato a Zurigo nei primi anni Novanta. Non riuscendo ancora ad identificarmi in una struttura nazionale. decido molto presto di immergermi nel mondo del lavoro, dopo l’orario scolastico obbligatorio.

Tuttavia, nei successivi quattro anni, dopo aver completato una formazione come designer grafico, inizio' a lavorare e non trovando punti di riferimento, per mancanza di creatività in questo ambiente professionale, creo la propria Società di Progettazione Grafica.

Volendo evitare un irrigidimento sistematico e una prematura morte cerebrale dovuta alla pressione prussiana, abbandono tutto e intraprendo un viaggio da Ginevra al Marocco. Dopo questa profonda esperienza di auto-liberazione e scoperta, trascorro un altro anno e mezzo in Africa.

E dopo questo viaggio prendo la decisione di trasferirmi a Berlino e di dedicare la mia vita all’arte.

Come artista, creo uno spazio di reciproca comprensione e tensione. L’essenza del mio lavoro si confronta con un aspetto molto descrittivo ed esplicativo. Dall’altro lato, ripeto un’arte astratta e sognante.

Fulcro del mio lavoro, sono essenzialmente le problematiche del quotidiano.

Fotografa, videografa, artista visiva, performer. Sono nata a Béziers (Francia), il 22 agosto 1994, attualmente vivo a Berlino. Mi considero un’artista indipendente e autodidatta.

Le collaborazioni artistiche sono numerose e le esperienze si moltiplicano.

Utilizzo molti supporti e cerco di esprimere un’estetica dei miei sentimenti.

Il mio scopo è la messa  in discussione critica della società che ci impone e che ci confina. Essere un’artista autodidatta nel mondo dell’arte contemporanea è oggi paragonabile ad un animale in via di estinzione.

Ce ne sono ancora alcuni, ma l’accademia e l’istituzione sono responsabili della loro scomparsa.

« Rimanere nudi fa male, fa paura sia fisicamente che metafisicamente.

L’atto di “spogliarsi” è il momento più delicato e difficile.

In questo momento tu, io, siamo i più fragili perché superiamo i codici delle norme sociali e culturali. L’esposizione è il distacco dalla modestia e dal pericolo. Invece di essere coperto con abiti che segnano un’identità sociale e la sua categoria nascondendo il proprio corpo,  esso viene mostrato nudo, come se fosse una sfida ovvia ».

Progetto con TERRA ROSSA LAB

RASUR - HAARLOS 

Rasur Haarlos in un'era di repressione.

 

Vicino a una precarietà globale raccontiamo questa storia come una donna e un uomo responsabili nella società.

I nostri corpi come strumento più importante e i nostri capelli come capitale.

Intrecciato al filo rosso che ci guida attraverso le nostre vite e i ricordi di tutte le nostre esperienze così preziose.

Lo tagliamo radicalmente.

Una depilazione di due ore su tutto il corpo su un lato dello specchio, per mostrare quanto dolore e sofferenza gli uomini subiscono per raggiungere uno status attraverso la ricchezza e l'abbondanza.

Dall'altro lato, la storia delle donne sotto oppressione e degrado, costrette a lavorare non retribuite per la prosperità. Iniziamo a correre.

Corri per le nostre vite e insegui una fortuna invisibile pubblicizzata a un prezzo elevato.

Siamo sopravvissuti e ci siamo trovati di fronte a questo specchio.

Sei l'antimateria della mia materia e io sono la tua antimateria, sei la tua materia.

Soffriamo così insieme.

Con ogni pelo che perdiamo, aumenta la pressione e il peso sulle spalle. Prima di separarci nell'esibizione, le immagini speculari si uniscono nell'amore e la musica si smorza. Rimasta sola e con la sua ultima forza, prende la decisione migliore e, con un forte clangore, distrugge lo specchio, la capitale, la ricchezza, l'oppressione e l'agonia. Ma lei non sapeva che stava facendo quello che faceva meglio. Sempre lo stesso errore.

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