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Francesca Sand

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Sono nata nel 1980 a Pisa, in Toscana.Sono una fotografa, artista visiva e curatrice. Fin da piccola mi sono nutrita di arte e fotografia. A 12 anni mi è stata regalata la mia prima macchina fotografica, una canon automatica, e da lì ho iniziato a cambiare la mia visione del mondo, con la necessità di andare sempre più dietro le apparenze.

La fotocamera diventa uno specchio dell’umanità.

Nel 2008 mi sono laureata in fotografia e video presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, con una tesi su Antoine d’Agata.

Nel 2010 sono partita per Parigi, dove vivo tuttora e dove ho frequentato corsi di film, fotografia e antropologia del corpo all’Università di Parigi 8.

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Parigi segna una nuova era per il mio lavoro artistico, il corpo diventa l’oggetto principale della mia fotografia. Il corpo è lo specchio dell’esistenza, della condizione umana. Il corpo assume un aspetto sociale e politico.

Nel 2018 fondo il collettivo di artisti Action Hybride, il corpo politico e sociale, dove organizziamo mostre, conferenze, workshop e azioni culturali fino ad oggi. Sto anche lavorando al mio primo libro fotografico Human landscapes.

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Il mio bisogno di riprendermi il Mediterraneo, la terra che mi ha allevato e il mare della mia infanzia sinonimo di felicità, che purtroppo oggi è diventato un luogo di dolore e morte, mi spinge ad interessarmi ancora di più alla condizione umana e a creare con la mia amica Loredana Denicola un nuovo progetto artistico politico sociale, in cui verranno affrontati temi multipli che interessano il Mediterraneo, l’Europa aprendo così un dialogo artistico e culturale con altri artisti e professionisti.

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Progetto per  TERRA ROSSA LAB

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La Città Nuda

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La città nuda è un progetto fotografico sulla solitudine e l’emarginazione dell’essere umano. È un viaggio attraverso le città del mondo in pieno stato di cambiamento urbano, dove i nuovi edifici mettono l’umanità in un’emozione del deserto. 

Dove la povertà è nascosta dalla ricchezza e dall’ipocrisia. 

L’umanità è chiusa in totale isolamento, dove non c’è spazio per le emozioni. 

I quartieri vengono controllati dal denaro e la popolazione non ha più libertà ed è condannata alla distanza sociale. L’uomo è nella sua solitudine più fredda. Grandi palazzi che nascondono verità le più intime. L’urbanismo moderno è lo specchio di una società totalitaria e capitalista. pezzi di cemento, pezzi di umanità che crollano.

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Contattaci con domande, commenti o per condividere idee via email to terrarossalabart@gmail.com

Cellulare / WhatsApp 0033605790246

Instagram. @francescasan.art

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